Il borgo di Sillico è ricordato in un documento del 952 come comunità soggetta alla pievania di Pieve Fosciana. Fu il primo paese della Garfagnana nel 1429 a fare atto di dedizione agli Estensi di Ferrara, ottenendo sgravi fiscali, e il potenziamento delle mura difensive.

Posto sui contrafforti appenninici che sovrastano il piano della Pieve, è un osservatorio ideale su tutta la valle, in posizione strategica e in diretto rapporto visivo con il borgo fortificato di Castiglione di Garfagnana e la Fortezza di Mont’Alfonso a Castelnuovo Garfagnana.

Il paese, ricco di edifici antichi fra cui alcuni importanti palazzi rinascimentali, e la parrocchiale dedicata a San Lorenzo, si sviluppa ad anelli concentrici intorno alla collina, alla cui sommità si trova la torre medioevale a pianta quadrangolare, oggi in condizioni di rudere.
Due gli accessi al borgo che vengono chiusi da possenti porte durante la Festa Rinascimentale dedicata ai banditi del Sillico, capitanati dal Moro, personaggio citato anche nelle lettere di Ludovico Ariosto al Duca d’Este. Il Moro ha dato il suo nome a una rete di sentieri e facili passeggiate ad anello che partono dal borgo.

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