Tra il Passo della Cisa e quello delle Forbici, i crinali boscosi che separano la Toscana dall’Emilia Romagna lasciano il posto ad un ambiente di vera montagna. Le vette dell’Alpe di Succiso, del Monte Prado e del Monte Cusna superano i 2000 metri, le foreste lasciano il posto alle rocce, ai laghi e alle praterie d’alta quota. Più in basso, sul versante emiliano, l’inconfondibile Pietra di Bismantova domina il paesaggio con le sue pareti verticali, mentre nel versante toscano, spicca la bastionata calcarea della Pania di Corfino.

Un territorio dove l’aquila reale e il lupo trovano un habitat ideale, ma anche un territorio dove l’uomo ha vissuto da sempre con le sue attività tradizionali, l’agricoltura, la pastorizia e la forestazione e a cui si aggiunge, negli ultimi anni, l’accoglienza turistica.

Per salvaguardare questa straordinaria ricchezza di ambienti e promuovere un turismo sostenibile su questa area nasce nel 2001 il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano che, nel versante toscano, include i comuni di Sillano-Giuncugnano, San Romano in Garfagnana e Villa Collemandina, con le Riserve Naturali dell’Orecchiella.
Nel 2015 l’Unesco, riconoscendo a questa parte di Appennino settentrionale il ruolo focale di frontiera climatica euro-mediterranea, istituisce la Riserva MAB (Man and the Biosphere), coinvolgendo 34 comuni dei due versanti ed includendo per l’area Garfagnana, oltre ai comuni del parco, anche Castelnuovo di Garfagnana, Pieve Fosciana e Piazza al Serchio.

Castagneto Pratomaleta
Ruscello Orecchiella