Istituito nel 1985, il Parco Regionale delle Alpi Apuane comprende il complesso montuoso che si estende per circa trenta chilometri in direzione Nord-Est, Sud-Ovest parallelamente alla costa tirrenica, tra Lucca e Massa Carrara, coinvolgendo 15 comuni ricompresi tra Garfagnana, Media Valle del Serchio, Alta Versilia e Lunigiana.

Questi i comuni della Garfagnana che fanno parte del Parco: Minucciano, Vagli Sotto, Careggine, Gallicano, Molazzana, Fabbriche di Vergemoli.

Tra i fitti boschi che lo circondano a corona e che passano dalla vegetazione della fascia mediterranea ai castagneti e alle faggete delle quote più elevate, spiccano imponenti pareti marmoree, alti pinnacoli e guglie dolomitiche, incredibili archi di pietra, il più famoso è quello del Monte Forato, che sfidano il tempo e rinnovano, ogni anno, la magia del solstizio d’estate.

La conformazione geologica di queste montagne è all’origine di questo ambiente così aspro e affascinante, le Apuane sono montagne di calcare, in buona parte metamorfosato in marmo e proprio quest’ultimo ne rappresenta la caratteristica principale, ma anche la prima causa di degrado.

Da secoli in Apuane si estrae marmo ma oggi le tecnologie estrattive sono talmente avanzate da permettere ritmi di escavazione impensabili solo cinquanta anni fa, quando ancora i grandi blocchi bianchi scendevano lentamente a valle lungo le via di lizza trattenuti dalla sola forza dei “lizzatori”.

Una attenta e regolamentata gestione di questa inestimabile risorsa è alla base della salvaguardia dell’intero territorio, la sfida e la credibilità del Parco stanno proprio nella sua capacità di riuscire a creare nuove economie legate alla tutela e alla valorizzazione turistica ed ambientale, con la creazione di posti lavoro diversificati da quelli offerti dall’economia dell’escavazione e dal suo indotto.

Le potenzialità per puntare su nuovi modelli di sviluppo certo non mancano, siti geologici di rilevanza internazionale sono stati censiti e riconosciuti dall’UNESCO come Geopark, l’intero sistema carsico apuano trova ampia risonanza e divulgazione scientifica nelle tre grotte turistiche: la Grotta del Vento a Fornovolasco, la Grotta di Equi Terme in Lunigiana e l’Antro del Corchia a Levigliani.

Una completa rassegna della flora apuana, caratterizzata dalla presenza di rari endemismi, è raccolta nell’Orto Botanico “Pellegrini-Ansaldi” al Pian della Fioba, mentre aree come Campocatino, Puntato, Vergheto, Alpe di S. Antonio, San Luigi o le Capanne del Giovo ci ricordano l’epoca in cui ancora in Apuane si viveva di pastorizia e di agricoltura e i boschi erano utilizzati per la produzione di carbone.

L’esperienza pilota della Geopark farm di Bosa a Careggine, dimostra come anche l’agricoltura in montagna possa creare opportunità di lavoro.

La cuspide piramidale del Pisanino, con i suoi 1947 mt, è la cima più alta della catena , ma ogni vetta ha una sua forma che la contraddistingue e una sua leggenda, le tradizioni qui sono ancora fortemente sentite, trascorrere qualche giorno di vacanza in uno dei tanti piccoli centri abitati o semplicemente camminare lungo i sentieri segnalati dal CAI per raggiungere un’accogliente rifugio in prossimità della cima, possono lasciare sensazioni uniche, di queste montagne ci si può veramente innamorare.

Le possibilità di fare escursioni a piedi, a cavallo o in moutain-bike sono tantissime e vanno valutate attentamente in funzione della stagione e del proprio allenamento, i Centri Visita del Parco possono suggerire escursioni ed itinerari di visita fornendo anche materiale dettagliato come guide e cartine, le guide parco, sono a disposizione per accompagnamento di singoli o gruppi in escursioni di uno o più giorni.

Info e contatti:

Parco Apuane

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giardinobotanico-Gigli di San Giovanni