Dopo 25 anni di attesa, il Giro d’Italia torna a scalare la mitica salita di San Pellegrino in Alpe.
Un ritorno che fa battere il cuore agli appassionati di ciclismo e risveglia ricordi di imprese epiche scritte su questi tornanti.
San Pellegrino in Alpe, situato in Garfagnana, con i suoi 1.525 metri di altitudine, rappresenta il valico stradale più alto dell’intero Appennino settentrionale. Ma non sono solo i numeri a rendere speciale questa salita: 16,3 chilometri di lunghezza con una pendenza media dell’8,4% e punte che superano il 15%. È la sua storia a renderla leggendaria.
Il suo nome deriva dall’antico ospizio medievale dove un tempo i pellegrini trovavano riparo durante il loro cammino. Più avanti nel tempo, qui sostavano i viandanti della Via Vandelli, l’antica strada commerciale e militare fortemente voluta dal Duca Francesco III d’Este e realizzata a metà del XVIII secolo per collegare Modena con Massa.
Oggi i moderni pellegrini, a piedi o su due ruote, affrontano questo itinerario come una sorta di pellegrinaggio sportivo, misurandosi con la sua pendenza implacabile.
L’11ª e la 12ª tappa del Giro d’Italia 2025 rendono onore a questa antica via: il 21 maggio con la salita Campori-San Pellegrino in Alpe e, il giorno successivo, con la partenza davanti al Palazzo Ducale di Modena. Il percorso attraversa tutta la Via Vandelli originale, passando per Montale, Colombaro e Pozza, con un suggestivo passaggio dal Palazzo Ducale di Sassuolo.